Addio a Italo Castelletti, maestro del vino

Addio a Italo Castelletti, maestro del vino

Ieri si è spento un caro amico, vero precursore della cultura del vino. Italo Castelletti è stato un maestro della sommellerie italiana, tra i primi a credere nelle potenzialità di un settore che fino a pochi decenni fa, poteva dirsi ancora acerbo.

Di lui si potrebbero ricordare tante cose. Che fu tra i primi iscritti dell’Associazione Italiana Sommelier, che fondò la delegazione bergamasca nel 1974, che creò a Ponte San Pietro un’enoteca storica tra le più importanti del territorio, che fu un talent scout di rara bravura.

Eppure di lui conserverò per sempre qualcosa che va al di là dei meriti che in questa vita ha saputo faticosamente guadagnarsi. “Vieni con me” – mi disse poco dopo averlo conosciuto. Eravamo nella sua enoteca ed io, un po’ intimidita, mi ritrovai a seguirlo tra i tanti vini che aveva sugli scaffali del negozio.

Ogni vino nascondeva una storia, ogni storia un nome, ogni nome un altro racconto. Come in un gioco di scatole cinesi, rimasi affascinata da quanta vita vissuta contenessero quelle parole, piene, vive, appassionate. Un’arte del racconto, la sua, che svelava studio ed esperienza, preparazione e professionalità.
Mi raccontò tutto, Italo. Di quella volta che andò in Francia per cercare quel vino, di quell’altra che stappò una storica bottiglia di Champagne, di quando conobbe quel produttore che in seguito divenne famoso, forse dico io, anche grazie a lui. I suoi occhi buoni andavano ben oltre le parole, sapevano illuminarsi come quelli di un ragazzino.
Questo conserverò di Italo: il ricordo di un uomo appassionato della vita, entusiasta del suo lavoro, che un pomeriggio d’inverno mi portò per mano sulle strade del mondo del vino.
E quanto ci mancheranno quelle storie.
Ciao Italo