31 Ago Degustando Condrieu e Chateau Grillet
Proseguendo questa passeggiata tra i vigneti del Condrieu (leggi la prima parte qui), vi porto ora tra le braccia di qualche interessante produttore sino a quello considerato da tutti il più importante, Chateau Grillet.
Qualche dato e curiosità sui più importanti produttori di Condrieu:
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Geoges Vernay: fu uno di quei produttori che, più di altri, si batté per l’approvazione della Aoc Condrieu nel 1940. All’inizio degli anni Cinquanta acquistò una vigna a Condrieu, “Coteau de Vernon”, di appena 1,5 ettari. Oggi l’avventura di famiglia è proseguita dai figli Luca e Christine che curano 7 ettari di vigna, 3 dei quali producono i vini ” Coteau de Vernon” e “Les Chaillées de l’Enfer”. L’azienda utilizza una macerazione pellicolare dopo la diraspatura. La fermentazione del mosto limpido avviene per decantazione statica con controllo della temperatura, in pièces da 225 litri per 3 o 4 settimane.
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Jean Paul Brun: qualcuno l’ha definito “un uomo caparbio ed un produttore innovativo”. Viene dalla zona del Beaujolais dove ha l’azienda Domaine des Terres Dorèes. Produce seguendo la filosofia del biologico utilizzando un diraspamento totale prima della fermentazione su lieviti indigeni. Utilizza barriques di terzo, quarto o quindi passaggio. Il suo Condrieu Terres Rotie 2008 ha recentemente vinto la “Médaille d’Or” al Concorso internazionale dei vini tenutosi a Lyon.
- Domaine Bonnefond: Patrick e Christophe, hanno ereditato l’azienda di famiglia nel 1990. Si tratta di una piccola azienda sita nel paesino di Mornas, con 6 ettari vitati caratterizzati da un’ottima esposizione nella zona superiore della Cote Rotie, denominate Rozier e Le Rochains. Alcuni vigneti raggiungono i cinquant’anni d’età, in località Landonne.
- André Perret: utilizza metodi naturali sin dal 1982, anno in cui rileva l’azienda di famiglia, dopo aver completato gli studi di biologia. L’azienda passa da 1 ettaro a 12 ettari, tutti di proprietà, producendo vini considerati tra i più importanti della denominazione. Il suo Chery 2007 è stato segnalato sulla guida Hachette 2010.
- Chateau Grillet: originariamente di proprietà delle famiglia Neyret-Gachet, dal 1820, è passata nelle mani della famiglia Canet che la gestisce tuttora. La proprietà di questo monopole, invece, è del noto uomo d’affari Francois Pinault, titolare anche di Chateau Latour in Bondeaux e della Domaine d’Eugenie in Bourgogne. Il singolo vigneto, costruito a terrazzamenti, è di soli 3,5 ettari, con terreno granitico ricco di mica, ed esposizione a sud. La vendemmia è fatta quando l’uva raggiunge uno minimo di 11% di sviluppo in alcool e zuccheri superiori a 170 g/l. Elevato per due anni in barriques provenienti dalla foresta di Troncais, rimane in bottiglia per almeno 18 mesi e può essere consumato tra i 3 e i 15 anni.
La degustazione
Di seguito la recensione dei vini degustati durante la serata:
Viognier 2009 – Le Pied de Samson – Domaine Georges Vernay (Viognier 100%): Giallo paglierino con riflessi dorati. Spiccata nota fruttata (pesca) e floreale (acacia e biancospino). Nuance agrumate completano il quadro olfattivo. In bocca ritorna l’agrumato (mandarino) supportato da un’elegante mineralità. Vino da introduzione notevole, elegante e fine.
Condrieu 2010 – Domaine Les Terres Rotie – Jean-Paul Brun: giallo paglierino carico con riflessi dorati. Al naso è piuttosto erbaceo (fieno, erbe aromatiche, menta), fruttato (albicocca, pesca), miele, cipria, con avvolgenti richiami minerali. All’esame gustativo colpisce l’equilibrio perfetto tra la morbidezza, tipica del Condrieu, e il suo rientro minerale. Non si sentono note terziarie date dal legno, per la scelta ragionata di utilizzare barriques di terzo, quarto e quinto passaggio. Un vino elegante, da capire.
Condrieu Les Chaillées de L’Enfer 2008 – Georges Vernay: giallo dorato luminoso. Interessanti profumi di frutta esotica miscelati a ricordi di burro fuso e miele di acacia. Esuberanti note minerali, ancor più incisive di quelle presenti nel vino precedente. Più interessante al naso che in bocca, nonostante la finezza complessiva.
Condrieu Cote Chery 2007 – André Perret: giallo dorato splendido. Profumi complessi di frutta matura (pesca), erbaceo (asparago e cavolo) che dopo poco lascia spazio a toni di violetta e rosa rosa. Note leggerissime di vaniglia. Al palato è esuberante, con note di caramello che lasciano un delicato retrogusto amaricante.
Condrieu Cote Chatillon 2006 – Domaine Bonneford: dorato brillante. Un susseguirsi emozionale di confettura di albicocche, frutta candita, dattero, miele ed un pizzico di muschio nel rientro. Ricordi eterei che lasciano il posto a note iodate. Morbido, quasi burroso all’assaggio, con ritorni vanigliati, polvere di caffè e finale molto lungo.
Condrieu Chateau Grillet 2005: giallo paglierino con riflessi dorati. Profumi salmastri e citrini. Leggerissimi richiami di grafite. Merita al palato, più che al naso per le vivide note iodate. Un vino giovanissimo che, forse, per questo non è ancora al massimo delle potenzialità.