18 Lug Finocchio alla collegiale, con trito di erbette aromatiche
“Sorella, porta in casa“. Questa era la frase ricorrente che mia mamma sentiva da bambina, quando la suora di stanza nella mensa del Collegio delle Stelline, orfanotrofio nel cuore di Milano, si accorgeva che era avanzato qualcosa dal refettorio. Inutile dire che le suorine arrivavano magre ed andavano via grasse, mentre le piccole orfanelle del collegio continuavano a rimanere esili, esili, col volto diafano… Mia madre ci rimase circa 8 anni, al collegio delle stelline.
Le storie che mi racconta, e che conosco a memoria, non sono di tristi bambini alla Dickens, ma di piccole, grandi avventure alla Tom Sawyer fatte di canzoncine infantili suonate di nascosto sull’imponente organo della chiesa, di fughe a perdifiato e di libri proibiti letti sotto le coperte. Il giardino interno del collegio era per loro un enorme luogo di misteri in cui era proibito andare, pena le urla delle suore del collegio. Oggi quegli alberi secolari di cui mi racconta mia madre, sono ammirabili, pare, in maniera altrettanto clandestina (leggi qui).
Si tratta di quello stesso giardino, un tempo orto botanico, che Ludovico il Moro regalò a Leonardo da Vinci nel periodo in cui stava dipingendo la celeberrima Ultima Cena, nella vicina chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Ispirata dai racconti di mia madre, dalle stelline e dallo scomparso orto botanico mi sono inventata questo contorno con trito di erbe aromatiche. Mamma, è per te! 🙂
RICETTA
Ingredienti:
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4 finocchi
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Olio extravergine di Oliva
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pangrattato
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sale q.b.
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basilico, timo, salvia
Procedimento
Pulire, lavare i finocchi e tagliarli. Farli scottare in acqua salata per 7 minuti o passarli al microonde per 3 minuti (poi salarli). Preparare un trito finissimo di erbe aromatiche, avendo cura di mescolarle molto bene al pangrattato. Deve risultare omogeneo, questo è il segreto fondamentale perchè i vari sapori si armonizzino tra loro. Passate i finocchi nel composto, aggiungete un filo d’olio ed infornate nella parte alta del forno preriscaldato a 180° C, per 10 minuti. A me piacciono abbrustoliti e croccanti, quindi li faccio andare anche al grill ! 🙂 Gnam, gnam… Si possono servire caldi, come contorno, o freddi da aggiungersi in un’insalatona mista estiva.
Occhio al vino
Il finocchio, soprattutto i suoi rametti e semi, alterano il sapore del vino. Nel Settecento questa proprietà era conosciuta dagli osti truffaldini che si servivano del finocchio crudo (o di salumi aromatizzati con il finocchietto), per camuffare il cattivo sapore del vino. Per questo dice “infinocchiare qualcuno“. Leggi l’etimo della parola.