29 Ago Il Condrieu un vino dalla personalità sfaccettata
Tornata fresca come una rosa 🙂 dalle vacanze a Lampedusa, esperienza che mi ha portato a scoprire un’isola meravigliosa di cui vi parlerò più avanti, apro questa nuova stagione eno-mangereccia parlandovi di un vino francese. Visto che merita enormemente, in questa prima parte darò qualche informazione sulla zona e il vitigno, lasciandovi la voglia di scoprire domani le caratteristiche organolettiche di importanti bottiglie che ho degustato qualche settimana fa.
La zona
Condrieu è una piccola zona del Rodano settentrionale, a sud della Cote Rotie, dove si producono solo bianchi da vitigno Viognier. L’Aoc, nata nel 1940 ha avuto fortune alterne, sino a rischiare l’estinzione, a metà circa degli anni Sessanta. Vino di carattere, il Condrieu, esattamente come i suoi viticoltori, uomini tenaci e caparbi che non hanno mollato, anche quando la coltivazione del vitigno si era ridotta ad un fazzoletto di terra di soli 8 ettari. Oggi grazie alla loro ostinazione, l’estinzione di questa Aoc è stata scongiurata, ma rimane pur sempre una coltivazione di misura attestatasi, secondo i dati del 2010, intorno ai 136 ettari vitati di cui 3,5 per la sola denominazione Chateau Grillet.
Oltre all’impegno dei viticoltori, è verosimile pensare che parte della riscoperta del Condrieu sia imputabile alla fortuna del suo vitigno, il Viognier, impiantato con buoni risultati negli anni Novanta negli Stati Uniti, in Sud Africa ed altre parti del mondo. Una fortuna, dunque, che ha cambiato il destino già in parte segnato di questo vino dalla personalità complessa.
Siamo nel Rodano settentrionale, ai confini della Cote Rotie, “la costa arrostita” chiamata così per la forte insolazione, accentuata dalle pendenze dei terreni. Le vigne si trovano sulla riva destra del Rodano, tra il paese di Codrieu e Chavanay, poste su declivi terrazzati molto ripidi, fino al 45%, contenute da muretti a secco e coltivate su terreni ricchi di sassi granitici. La composizione del suolo trattiene il calore durante il giorno, rilasciandolo alle vigne durante la notte. Le vigne hanno un’età media di trent’anni, con punte che toccano i cinquant’anni, esposte a est, sud-est e sud-ovest.
Data la pendenza e l’impossibilità di utilizzare macchinari, la vendemmia viene effettuata tutta a mano con cassette di raccolte che vengono, spesso, conferite in una piazzola, in cui vengono installate cremagliere che permettono un trasporto più agevole sino alla cantina. La resa massima per ettaro, prevista dal disciplinare è di 37 ettolitri, ma i produttori di attestano sui 25-27 hl/ha, ben al di sotto del limite previsto. In fase di vinificazione si utilizza una diraspatura semplice, con controllo del freddo a temperature basse in ambiente privo di ossigeno, e una successiva macerazione pellicolare che serve ad estrarre polifenoli, colore ed aromi. La fermentazione è fatta in acciaio e/o in legno, procedendo in seguito alla mallolattica. L’affinamento è in legno.
Il vitigno
Il Viognier di Codrieu è un vitigno con acino piccolo, che germoglia precocemente e che, per questo, è esposto alle gelate primaverili. E’ sensibile all’oidio ed ai venti prolungati, mentre si adatta perfettamente ai climi molto caldi che permettono una sovramaturazione dell’uva. Il vitigno dà in genere vini dal giallo carico dorato, profumi complessi di albicocca matura, pesca, miele, fiori di tiglio, biancospino, tamarindo, viola, con sapore pieno, grasso con media acidità.
Le denominazioni del Rodano
Le Appelation dei vini della Valle del Rodano sono Cotes du Rhone, come denominazione regionale, Cotes du Rhone Village, comunale generica oppure con la specifica di uno dei 17 comuni previsti dal disciplinare e Cotes du Rhone Grand Cru suddivisi in 13 denominazioni. Nel territorio del Viognier si distinguono i Grand Cru Condrieu e Chateau Grillet.
… curiosi di conoscere i vini che ho degustato? Seguitemi (qui) nella prossima puntata di questo affascinante viaggio enologico! 🙂