18 Ott Il made in Italy taroccato vale 50 milioni di euro
E’ questa l’allarmante cifra riportata dalla Coldiretti durante il servizio di Striscia la Notizia che, appena un mese fa, scopriva lo scandalo dei vini italiani in polvere. Guarda il servizio di Striscia.
Degli ignobili beveroni frutto di mosto e polverine chimiche, venivano spacciati per Chianti, Valpollicella, Montepulciano, Barolo e venduti, con tanto di etichetta e denominazione fasulla DOC’S, nel Regno Unito e in altri Stati. L’inchiesta di Ghione è andata avanti scoprendo pochi giorni fa in Svezia, a Lindome, la fabbrica che realizza i kit in questione.
140.000 kit prodotti ogni anno, questa la cifra che il titolare dell’azienda rivela candidamente all’inviato di Striscia, aggiungendo che il mosto presente in ogni confezione proviene dall’Italia, quasi tutto dall’Emilia-Romagna. E all’obiezione di Ghione, “Ma se il vino si chiama Montepulciano, l’uva dovrebbe arrivare da Montepulciano”, il titolare risponde con un’inaspettata frase che la dice lunga sulla sua cultura enologica: “Che cos’è Montepulciano? Che cosa significa?”.
Ma i nostri rappresentanti all’Unione Europea che cosa aspettano ad intervenire seriamente per proteggere i nostri prodotti?