19 Dic Il turismo enogastronomico, tra i settori su cui puntare per il 2024
Nonostante i due anni difficili legati alla pandemia, i dati dimostrano che gli italiani viaggiano sempre più per vivere esperienze legate all’enogastronomia. A confermarlo la quarta edizione del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, presentato al Senato della Repubblica in autunno, da cui sono emersi importanti statistiche sulla propensione degli italiani a viaggiare per scoprire aziende vinicole, ristoranti e produttori di eccellenze del made in Italy. Come ha sottolineato anche dalla curatrice del rapporto, Roberta Garibaldi, negli ultimi anni si è assistito ad una forte crescita di questa tipologia di turismo nel nostro paese. A fronte di un 21% degli intervistati che aveva effettuato un viaggio enogastronomico nel 2016, la percentuale è salita al 30% nel 2018, al 45% nel 2019 e al 55% nel 2021.
Una conferma che viene anche dalle ricerche della World Food Travel Association, che indicano come circa il 92% dei turisti negli ultimi due anni abbia partecipato ad attività di food and beverage. In particolare il 21% dei viaggiatori aveva come principale motivazione del proprio viaggio attività gastronomiche, senza contare che il 58% delle persone ritengono l’enogastronomia un fattore più importante rispetto ai viaggi di qualche anno fa, mentre il 69% ritiene l’enogastronomia uno stimolo alla visita di determinati posti. Il 75% è incline a tornare nuovamente nel luogo visitato, mentre l’81% lo raccomanda ad altri. Tra le attività preferite dai turisti ci sono le visite guidate alle aziende agricole, la visita in ristoranti tipici o anche l’accesso a festival ed eventi dedicati al cibo.
Un fenomeno in ascesa che va cavalcato, nel quale la comunicazione può fare la differenza, andando a intercettare quel target di appassionati che leggono le recensioni sulla stampa, frequentano i festival del vino e del cibo e utilizzano i social per conoscere la storia di un’azienda. I “foodies”, ossia gli appassionati di esperienze gastronomiche in Italia sono ben 10 milioni, una platea che la comunicazione può intercettare.