Quando lo Chenin Blanc è nel bicchiere

Quando lo Chenin Blanc è nel bicchiere

Nel post precedente vi avevo anticipato la mia “insana” 🙂 passione per lo Chenin Blanc. Ebbene, ora ne capirete il perchè.

Di seguito troverete la recensione di una degustazione tenuta da Guido Invernizzi, importante relatore dell’AIS, nella quale lo Chenin è stato proposto nella versione spumante metodo classico, in quella secca e botritizzata. Un vitigno della grandissima personalità! 🙂

Vouvray Methode traditionelle reserve – Clos Naudin – 2002: giallo paglierino intenso brillante con bollicine fini, numerose e persistenti. Naso complesso con note di frutta matura (pesca), lievito, crosta di pane, miele, frutta secca. In bocca colpisce la freschezza che fa immaginare un’ulteriore potenzialità di invecchiamento.

 

 

 

 

Saumur “Entre deux voyes” – Blanc P’tit Domaine – 2008: giallo paglierino, intensi profumi eterei (trielina, smalto) su base agrumata e spezie dolci. In bocca è morbido, con ritorni di agrumi e spezie. Lunga persistenza. Il vino non ha fatto la malolattica ed è stato affinato in barriques di terzo, quarto e quinto passaggio.

 

 

 

 

Fiefs Vendeens Brem – Michon – 2008: giallo dorato carico. Frutta gialla matura, spezie dolci ed una caratteristica nota di distillato. Buona mineralità al naso – data dalla vicinanza al mare – che in bocca si esprime con una elegante sapidità, su un inaspettato fondo di morbidezza.

 

 

 

 

Anjou Blanc “Les Fouchardes” – Ferme de la Sansonniere – 2007: giallo dorato, limpido. Al naso, il primo profumo atipico che emerge è quello del brodo di castagne, corredato da profumi di fieno bagnato. In bocca è morbido con un finale “metallico” che ricorda il rabarbaro. Un vino che gioca tutto sull’equilibrio dell’ossidazione su base acida, prodotto da un viticoltore biodinamico Triple A. 

 

 

 

 

Coteaux du Layon Beaulieu – Pierre Bise – 2009: giallo dorato lucente. Soffi di zafferano, mandarino candito ed “atipiche” erbe aromatiche (timo, maggiorana, rosmarino). In bocca è morbidissimo, con ritorni di cedro e il mandarino canditi su base di erbe aromatiche. La buona freschezza non lo rende stucchevole. Elegante con lunga persistenza.

 

 

 

 

Vouvray Moelleux Reserve – Clos Naudin – 2003: vino parzialmente attaccato da muffa nobile. Giallo ambrato intenso e lucente. Al naso emergono profumi complessi di miele, pesca disidratata, fichi, frutta secca e datteri. In bocca è elegante, dolce su spalla acida.